A volte abbiamo bisogno di essere portati da Gesù perché da soli non ci riusciamo, facciamo fatica a comprendere di aver bisogno di lui e abbiamo difficoltà a trovarlo. La comunità ecclesiale ci conduce a Dio come madre e maestra e ci aiuta nella relazione personale con lui.
Le nostre richieste, le nostre fatiche, le nostre debolezze insieme con le gioie e le speranze, sono sempre accolte da Dio, ma dobbiamo fare i conti con il nostro egocentrismo perché non possiamo dirgli noi cosa lui deve fare: nel Vangelo portano il sordomuto da Gesù con la preghiera «di imporgli la mano». Non è però quello che fa Gesù: lui sa meglio di noi di cosa abbiamo veramente bisogno. Ciò che salva non è un gesto formale, ma l’intima relazione con lui.
Per trovare l’intimità con Gesù e ascoltare liberamente e sinceramente la sua Parola, è necessario allontanarsi da tutto ciò che è “folla”. Si tratta di tutte le resistenze, in noi e attorno a noi, che si pongono alla nostra libertà, alla ricerca autentica della verità. Sono tutte quelle paure e incertezze che ci chiudono alla relazione sincera con noi stessi, con gli altri, con Dio.
- Pubblicità -
La salvezza che ci porta Gesù è una luce nuova per la nostra vita; è l’apertura alla verità che è lui; è l’accoglienza di una speranza che è una certezza: egli si è fatto uomo per parlare al cuore dell’uomo e insegnargli il linguaggio dell’amore vero. Il Signore apre le nostre labbra perché possiamo fare della nostra vita un canto di lode a lui e dall’intimità con lui tornare come testimoni di salvezza nel mondo intero.
Marco Ruggiero
Leggi la preghiera al Santo del Giorno | Leggi la preghiera del giorno
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato