Tutti gli uomini, da sempre, hanno cercato di proiettare i problemi fuori di sรฉ: ogni epidemia esige un capro espiatorio, ogni catastrofe un colpevole. Per esorcizzare le nostre paure รจ naturale cercare di relegare il male e lโimpuritร a qualcosa fuori. Stabilire che determinati luoghi o cibi sono โimpuriโ mi dร la garanzia che il resto รจ โpuroโ, รจ a posto. Che mi basterร tagliare quelle pratiche via dalla mia vita per essere ineccepibile davanti a Dio e agli altri. Poche credenze sulla puritร rituale durano ancora oggi, ma questo non vuol dire che ci siamo liberati dalle implicazioni piรน profonde e raffinate di questa mentalitร .
A volte basiamo il nostro benessere spirituale e sociale su unโimmagine โimmacolataโ di noi stessi. Viviamo interi periodi in cui ci sentiamo bravi: rispettiamo i tempi, portiamo a termine gli incarichi, siamo utili agli altri, sappiamo stare bene nelle nostre relazioni. Periodi, insomma, in cui funzioniamo benissimo. Abbiamo, รจ normale, delle cadute, ma le mettiamo tra parentesi. A volte le ignoriamo, altre volte le minimizziamo, altre ancora le proiettiamo fuori di noi: basta non fare questa cosa, non arrabbiarmi cosรฌ, non mettermi in quella situazione, rispettare questo impegno fisso, e la mia vita sarร perfettaโฆ Per stare in pace con noi stessi pensiamo ai nostri limiti e alle imperfezioni come macchie su un vestito bianco che vanno pulite il prima possibile.
Il Maestro oggi perรฒ ci invita ad andare sotto quel vestito, a entrare ancora e ancora dentro le viscere della nostra interioritร , al cuore del nostro sentire. Non possiamo limitarci a guardare con superficialitร le nostre azioni e reazioni, giustificarle sulla base del contesto esterno o โlavarle viaโ subito per sentirci meglio.
Bisogna scendere dentro ciรฒ che siamo, a scoprire le malattie piรน profonde del nostro cuore, trovare quei vuoti tenebrosi da cui nascono tutti โi propositi di maleโ. Da soli non avremmo mai il coraggio di fare questo viaggio: fa crollare lโimmagine su cui spesso fondiamo il nostro rapporto con Dio e gli altriโฆ Se dentro non sono buono, chi potrร volermi bene? Se non sono puro, come potrรฒ salvarmi?
Solo Cristo puรฒ accompagnarci, solo del suo sguardo possiamo fidarci, e non del nostro giudizio. Solo chi ci ha abbracciati quando eravamo infangati dalla testa ai piedi ci mette nella condizione di percorrere le lente, faticose vie della guarigione piรน vera.
Harambet
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Fonte: Get up and Walk โ il vangelo quotidiano commentato