“Non avete niente da mangiare?”, “No”. Che fastidio quelle domande pungenti che a volte ti fanno, quelle domande che ti costringono a riconoscere che ti manca qualcosa di essenziale, che i tuoi sforzi continuano ad andare a vuoto. Tanto più se a chiedertele è uno sconosciuto, uno che non sa niente di te. Quando poi si mettono a sparare sentenze e darti consigli, non ne parliamo: chi è questo pazzo che dice di buttare le reti a destra? Abbiamo pescato in questo mare per anni, sapremo bene da che parte vanno le correnti! Eppure, sarà per la fame, sarà per l’ora, proviamo, anche se scettici: a volte bisogna fidarsi.
E i pesci iniziano ad arrivare. Solo dopo di questo Giovanni riconosce Gesù!
Noi prima di prendere una scelta facciamo i nostri begli schemini di pro e contro, cerchiamo di calcolare in anticipo i vantaggi․․․ Gli apostoli qui non avevano alcuna garanzia del fatto che gettare le reti dall’altra parte avrebbe funzionato, non avevano idea che l’uomo sulla riva fosse Gesù. Gli arriva una voce, e si fidano. Non gli è richiesto nessun miracolo, devono solo fare quel che sanno fare, anche se in un tempo e in un modo di cui non vedono bene il senso․․․ Devono solo lasciare le proprie convinzioni, che non li portano più a niente, e fidarsi di questa voce nuova. Dopo, arriva una pioggia di frutti inaspettati, e la certezza che il Signore è lì accanto a loro.
Nella nostra vita lo Spirito prende le voci più bizzarre. Basterà “mettere il nostro” con fiducia, anche senza capire bene, e fidarci: dopo averla fatta, capiremo il senso di quella scelta, i suoi frutti buoni. Anche quando non lo riconosciamo, può aiutarci pensare che il Signore è di là a prepararci il pranzo, ha già acceso il fuoco e preparato il pane: è sicuro che troveremo e porteremo il buon pesce pensato per noi.
Comunità Centro Poggeschi
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato