Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 9 Agosto 2023

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Fra le dieci vergini del Vangelo ci siamo tutti noi. Per andare incontro allo sposo occorre avere in mano la lampada della propria fede e il Signore questa la concede a tutti, da parte sua ci vuole tutti nel suo Regno. Anzi, con la sua morte e risurrezione ci ha già salvati; sta ora a noi vivere effettivamente da redenti, comportarci da figli di Dio.

A ciascuno di noi, quindi, è dato il compito di tenere accese le lampade; procurarci l’olio e avere cura che non scarseggi. Specialmente nella notte ci è richiesto uno sforzo in più, poiché la stanchezza si fa sentire, è più facile abbassare la guardia e il buio rende più difficile discernere la verità fuori e dentro di sé. Si addormentano sia le vergini stolte che le sagge; la notte arriva per tutti: momenti di sconforto, in cui ci sentiamo sconfitti, in cui ci sentiamo senza risorse e cediamo, esausti…

Ma c’è una luce, qualcuno che per le vergini veglia, le sostiene, le accompagna e ha cura di loro: nel cuore della notte, nel buio più profondo, si alza il grido della speranza anche per noi. Non dobbiamo dimenticarci che per noi cristiani la speranza è una certezza, che risiede nel cuore di Gesù, in cui ciascuno di noi trova posto.

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Non dobbiamo aver paura di perdere la corsa, di non aver risposto subito alla chiamata del Signore. Il nostro sposo è sempre pronto ad aprire le porte a ognuno di noi per accoglierci e amarci con tutto quello che siamo, con tutte le nostre fatiche e le debolezze, le gioie e i valori e se stiamo attenti ci accorgeremo che la sua chiamata è continua, perché paziente aspetta i tempi di maturazione di ciascuno e sempre offre gli strumenti d’amore per rispondergli.

Affidiamogli tutte le cose che non ci piacciono di noi stessi e chiediamogli di aiutarci a riconoscere i semi di speranza che ha posto in ognuno di noi perché con il suo sostegno, il nostro impegno e l’aiuto caritatevole dei fratelli cresciamo nella via della santità, per vivere in pienezza la vocazione battesimale di figli di Dio, figli amati e per questo capaci di amare.

Marco Ruggiero

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato