Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 8 Settembre 2023

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La storia della salvezza è fatta di incidenti di percorso, situazioni incomprensibili che non sempre si sa come gestire e come rileggere.
La verità si fa strada in mezzo a quella quotidianità caotica in cui paradossalmente tutto deve funzionare secondo determinate regole prestabilite, tutto deve rispecchiare le aspettative della società, le aspettative della storia del mondo. Eppure il miracolo che ognuno di noi è succede; un filo rosso conduce la storia dall’inizio, dai primordi fino ad arrivare a noi.

Il qui e ora che rappresenta Gesù Cristo nella storia della salvezza è la salvezza stessa, un modo di stare al mondo con la consapevolezza che nulla è sbagliato e nulla è perduto, ma tutto può essere reso tassello di misericordia. Non dobbiamo spaventarci di ripercorrere la nostra genealogia, le vite che ci hanno preceduto, i contesti di cui siamo il risultato, perché solo così – sapendo da dove veniamo – saremo liberi di scegliere come andare incontro al nostro avvenire, comprendendo ogni fine e nuovo inizio – la nascita e la morte – saremo liberi di capire finalmente dove stiamo andando.

Una storia di salvezza è una storia di gratitudine e liberazione, di perdono: questo è quello che ci propone tutti i giorni Dio, nell’attesa di essere riconosciuto nel profondo ed essere amato sopra ogni cosa, così come ci ama Lui.
Questo è possibile solo rendendoci conto della sua iniziativa d’amore nei nostri confronti, l’iniziativa che va ritrovata molto prima di noi e che attraverso noi arriverà a tutto il genere umano di ogni epoca a venire.

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Mounira Abdelhamid Serra

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato