Nulla passa inosservato all’occhio del Signore e ogni dettame iscritto nel profondo del nostro animo riporta a una struttura che egli per amore ha dato nel creare.
La memoria della storia della fede, della nostra storia con la fede, è gravida di princìpi e dettami che ci hanno permesso di metterci dinanzi a noi stessi in maniera onesta e che, permettendoci di sviluppare capacità di osservazione e accoglienza – ma anche capacità critica – ci hanno consentito e ci consentono di definirci nella più profonda autenticità della nostra individuale identità. La comprensione della struttura e dell’essenza delle cose passa per un sempre più pieno accoglimento di quello che abbiamo ricevuto.
Volere valorizzare e sviluppare quello che abbiamo, senza nulla tralasciare, comporta la libertà di una nuova e continua creazione.
Vivere a pieno questo significa essere sollevati da un legalismo incosciente, da un’aderenza cieca alla legge, per dare spazio alla gratitudine di un’eredità e alla libertà di svilupparla e saperla trasmettere.
Tutto si compie indipendentemente da noi, tuttavia noi possiamo scegliere se e come farne parte.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato