Può capitare di leggere le beatitudini come la pennellata di un grande pittore del passato, che con tocco sapiente, antico e carico di fede raffigura una realtà illusoria, finta, seppure riflesso di veri sentimenti.
E invece no, le beatitudini non sono un’utopia, non sono qualcosa che spetta solo ai santi lontano da noi. Davvero è possibile, ci dice Gesù, essere pienamente felici per chiunque si lascia accarezzare da questa buona notizia.
La speranza è già in noi, anche nei momenti in cui ci sembra eccessivamente offuscata dai nostri rallentamenti, dalle nostre debolezze, dalle nostre povertà, dai nostri pianti, ma anche dalle fatiche, dalle avidità e dalle ingiustizie di cui non siamo noi la causa.
C’è una fonte a cui abbeverarsi! C’è davvero motivo di rallegrarsi ed esultare e il tempo per farlo è oggi. Non ieri. Non domani. Beati, cioè felici: è una certezza che viene da Dio non solo per il futuro, né risiede in un passato nostalgico, ma è una garanzia consolatrice presente, perché la felicità non è rassegnarsi, ma accogliere l’amore.
Marco Ruggiero
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato