Ti cerco, Sigore, voglio offrire a te questo tempo. Le mie giornate scorrono veloci e rigide e, tra una gioia e un affanno, faccio fatica. Ti ho servito tutto il giorno, ti ho visto nel fratello che mi parlava della sua tristezza, ti ho incontrato nella sorella che mi condivideva felice il suo desiderio realizzato. Ti ho dato lode e tu mi hai ispirato i tuoi santi doni. Mi sono dimenticato di te e tu hai sanato le mie ferite.
La mia anima, il mio corpo, il mio spirito vogliono spendersi ancora generosamente, ma mi accorgo che non mi sono ancora sufficientemente nutrito di te: ho la necessità di cercarti ancora. Tu già lo sai, Signore, sei qui con me e ascolti il racconto della mia vita, tuo dono, e mi offri la tua Parola per ristorarmi. Mi ricordi che non mi occorre altro per parlarti, non ho bisogno di nullʼaltro adesso se non tacere e riposarmi in te.
Là, nel deserto, mi rendo conto che è proprio il luogo della tua chiamata, oltre ogni superficialità. Non solo, è una chiamata nella comunità, luogo in cui ogni mia scelta, ogni mia decisione, ogni mio servizio si fa misericordia divina, perché tu solo sei il pastore bello, tu solo ti commuovi dei piedi stanchi degli uomini in ricerca e, nella Parola, ci apri alla Verità.
Marco Ruggiero
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato