Quante volte ci è capitato di prendere una decisione nella pace del cuore, quando dall’esterno sembrava folle, insensato, magari anche immorale per gli altri? Quelle azioni, quelle parole, quegli atteggiamenti che, pur essendo giusti secondo la nostra coscienza, pur essendo richiesti dalla vita stessa, necessitano coraggio ed impegno fino in fondo. Sicuramente qualche volta ci sarà anche capitato di restare bloccati dalla paura.
Con queste situazioni nel cuore, guardiamo ai personaggi che oggi incontriamo: Gesù e il Re Davide, coraggiosi e saggi. Due esempi di azioni compiute per il bene profondo della comunità, delle persone che sono state loro affidate, piuttosto che per seguire la “legge degli uomini”.
Gesù non abroga nessuna regola, ma ci ricorda che la prima e più importante legge è l’amore verso Dio, verso noi stessi e verso gli altri, perché siamo stati creati in questa dinamica, con questo desiderio, il sesto giorno. Ora viviamo nel settimo, nel quale Dio si compiace di ciò che ha creato e desidera mettersi in relazione con le sue creature.
Pensiamo ai campi di grano posti sulla nostra strada per sfamarci e darci forza nel cammino. Pensiamo a tutti i piccoli e grandi segni della provvidenza, della benevolenza di Dio, della sua creatività nella nostra vita e ringraziamo per questa abbondanza di doni.
Virginie Kubler
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
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Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6, 1-5
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Parola del Signore