Provo a stare solo sulla soglia di questo brano, il primo versetto, quasi a custodire un senso di pudore per lโincarnazione, dove Dio sposa lโumanitร e il suo Spirito ci immerge nellโombra di un grande grembo.
In quel tempo. La storia, il suo fluire, il corso delle generazioni, genealogie bibliche che rallentano per un respiro piรน lungo. Tu, lโeterno, scegli di confonderti con lo scorrere del tempo, di sperimentare le etร dellโuomo e attraversare la soglia della morte. Compi la paradossale scelta di essere finito, come i granelli di sabbia dentro una clessidra.
In una cittร . Impasto di pietre e calce, illusione di rifugio finchรฉ non giunge un terremoto. Le cittร oscillano tra la sicurezza del nido e il tremare del primo volo. Le cittร sono galassie con le strade, se viste da lontano, dallโuniverso, dove la luce รจ sempre quella della notte. E tu su quelle strade, cadendo, imparerai a camminare.
A una vergine, promessa sposa di un uomo. E cosรฌ sul gioco di sguardi e il timido rossore di due fidanzati ti posi. Battezzi lโamore che fa scorrere il desiderio nella tenerezza del passeggiare mano nella mano. โTutto lโamoreโ ti accoglie e attende che inizi a ricamare una nuova vita dentro le viscere. Le nausee, le fitte del parto, saranno per te le prime sillabe di come deciderai di amarci, fino alla fine.
Ma quando il tuo primo pianto si placherร tra le braccia di quegli sguardi, anche tu scoprirai il paradiso.
Giuseppe Amalfa SJ

Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk โ il vangelo quotidiano commentato