Oggi ci viene permesso di accompagnare Gesù in un passaggio vitale importante: il suo trasloco da Nazaret a Cafarnao. Sono vari i temi che questo trasloco ci mette davanti.
Lasciare la casa di famiglia. Gesù cresce e lascia la casa dove ha vissuto con Maria e Giuseppe; non conosciamo l’età in cui questo avviene, è un tempo ampio tra i 20 e 30 anni, quando Gesù inizia la sua “vita pubblica”. Ciascuno, con Gesù, può mettersi in contatto con questa fase della propria vita: fare memoria o immaginare questo passaggio, che può anche non avvenire. In tutte queste situazioni Gesù può suggerire qualcosa al nostro modo di viverle attraverso il suo modo, che possiamo ricostruire con le tracce che ci ha lasciato nel vangelo ma anche con un po’ di fantasia.
Cosa porto con me? Un cambio di casa ci mette di fronte a delle scelte, del tipo: cosa porto con me e di cosa mi voglio liberare. Passare in rassegna gli oggetti che ci hanno accompagnato, i più vari, riattiva storia e vita, ci mette a contatto col nostro io: le cose, quelle che resteranno e quelle che lasceremo, dicono di noi. Possiamo immaginare anche Gesù alle prese con questo discernimento.
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Una nuova casa. Infine gli scatoloni arrivano nella nuova casa: uno spazio anonimo, oppure uno che porta con sé segni della vita di chi ci ha vissuto prima… Poco a poco le nostre cose si ricollocano e lo spazio torna a essere uno con noi. Anche per Gesù Cafarnao è tempo di novità: posso provare a immaginare come sistema la sua nuova camera, la stessa che inizieranno a frequentare i primi discepoli, i primi guariti.
Anche un trasloco può essere un’esperienza spirituale.
Giuseppe Amalfa SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato