Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 6 Agosto 2021

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Soli. Sembra un paradosso il plurale della parola “solo”, eppure il vangelo – la vita – la presenta: c’è una comunione alla quale il “solo” può aprirsi, un incontro di solitudini, in questo caso quelle di Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni. Ma soprattutto c’è una serie di altre parole che portano pian piano a questa solitudine: essere presi, condotti, separati… Il testo presenta queste espressioni in passivo, ma posso immaginare anche un cammino in attivo che conduce a questa solitudine, cosciente, necessaria, di riconnessione con l’intero, il Solo.

Bianco. È il colore della luce, del bucato antico steso al sole, della neve che fa immacolati i paesaggi su cui si posa. Oggi questo bianco avvolge Gesù e ci dice, forse, allo stesso tempo, di qualcos’altro che normalmente lo riveste: un carpentiere non avrà mica la tunica pulita! Così come chi racconta della vita dei campi e dei raccolti nelle sue parabole: si sarà sporcato di quella terra! C’è uno sporco che si fa luminoso: sulle mani che hanno lavorato – come quelle degli operai del cantiere sotto casa oggi… –, la luce dello sporco di chi dona la vita – quella di una madre dopo il parto. E anche Gesù, scandalosamente, in vari modi, questo sporco luminoso lo ha attraversato.

Capanne. Pietro di fronte al Cristo di luce esprime il desiderio di custodire il bello: “facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa”. Gli esegeti vi colgono un richiamo alla festa ebraica delle capanne legata alla presenza della nube che accompagna il popolo pellegrino nel deserto, ma lo stesso passaggio visto con occhio semplice sembra richiamare un gioco di bambini che costruiscono i loro effimeri rifugi – capanne – dove crescere in amicizia. Quale modo più bello per trattenere la bellezza se non dando voce al bambino che porto dentro?

Solitudini, sporco che illumina, i giochi dell’infanzia. All’ombra della trasfigurazione il vangelo diverge in cammini che solo un Cristo luminoso può fare incontrare.

Giuseppe Amalfa SJ


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato