Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 5 Novembre 2022

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In queste parole è contenuta tutta la complessità che contraddistingue la nostra esistenza terrena. La frase più limpida è forse quella che suona come un comandamento: “non potete servire Dio e la ricchezza”. Semplice no? Gesù, invece, quasi si diverte a confonderci le idee! Poco prima ha parlato infatti di una ricchezza disonesta che sembra tutt’altro che secondaria. Senza questo strumento non è possibile per gli stessi discepoli farsi degli amici, ovvero entrare in relazione con coloro che li accoglieranno nelle dimore eterne.

Tutte le cose di questo mondo sono benedette da Dio, a patto che vengano collocate al giusto posto nella scala dei valori. La ricchezza disonesta potrebbe essere paragonata a quelle tessere di un puzzle che riproducono lo sfondo del soggetto principale. In sé non sono molto significative, ma hanno un compito fondamentale: far emergere la figura più importante, metterla al centro dell’attenzione di chi guarda. I beni materiali, quando vengono donati con sapienza, possono mettere in luce l’onestà e la fedeltà di chi li gestisce. Tuttavia guai a fare di questa ricchezza lo scopo della vita: il puzzle della nostra esistenza mostrerebbe un disegno senza senso.

I farisei commettono proprio questo errore, forti delle loro misere ricchezze, si convincono di aver fatto della loro esistenza un capolavoro. Dio, che conosce quali sono le tessere fondamentali del puzzle, al momento opportuno solleverà il velo mostrando i quadri nascosti nei cuori di ciascuno. Solo una vita donata senza riserve sarà da Lui considerata come un’opera d’arte straordinaria.

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Fabrizio Barbieri

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato