Una grande cena che rischia di essere rovinata: questa è la parabola raccontata da Gesù per rispondere alla frase rivoltagli da una delle persone con cui sta pranzando: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio». Una risposta a prima vista strana, che può sembrare fuori luogo, e ci fa interrogare su come si comportano gli invitati e il padrone di casa.
L’uomo ha organizzato una grande festa. Sappiamo molto poco sui dettagli, solo che ha fatto molti inviti. Evidentemente la sua gioia è nel condividere con gli altri. Ma all’ultimo minuto, quando ormai dovrebbe iniziare la cena, tutti gli invitati, uno dopo l’altro, si scusano e non si presentano. Le scuse parlano dei progetti su cui si ripongono le speranze e in cui si investe tutto se stessi (il campo), delle piccole o grandi cose su cui si fa affidamento (i buoi), delle relazioni che sono belle, ma che rischiano di essere totalizzanti (“mi sono appena sposato”). Quando si è sazi, non si ha voglia di mangiare di nuovo. Quando si è pieni dei propri programmi e sicurezze, piccole o grandi stampelle nel quotidiano, non c’è spazio per accogliere un altro, neanche il Signore.
Ma il padrone di casa non demorde: è rattristato, ma il rifiuto non chiude il suo cuore. Al contrario rilancia l’invito, rivolgendosi a chi è ancora più lontano, a chi non sembra – almeno apparentemente – essere l’invitato ideale, come i poveri, gli storpi, i ciechi, gli zoppi. Proprio questo invito, senza preclusioni a priori e confini, rispecchia il modo di fare del Signore: prendere cibo nel banchetto del Regno di Dio non è riservato a pochi, ma a tutti coloro che hanno fame e sete di lui.
Giuseppe Riggio SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 15-24
In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!».
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».
Parola di Dio