Ho chiesto un doppio cheeseburger con patatine fritte e mi è stata data una fiorentina con insalata; ho cercato un amplesso e ho trovato una condivisione di vita; ho cercato una spalla su cui piangere e ho trovato una comunità con cui pregare; ho bussato alla porta di casa e mi è stata aperta la porta di una famiglia.
Il Signore fa sempre così, distingue lo scopo immediato dal fine ultimo: noi guardiamo allo scopo, Lui al fine.
A volte capita però di sentire proprio il bisogno di un cheeseburger, di un amplesso, di una spalla su cui piangere, di una casa; allora non è facile per noi comprendere come il Signore ci stia aiutando, come ci stia ascoltando. Ed è qui che va compreso il tempo e la percezione di esso che muta, dalla prima alla seconda persona, perchè il mio tempo non è il tuo tempo.
La terza persona è la chiave: tra il “chiedi e ti sarà dato” c’è tutto lo spazio della fiducia, tutto il tempo in cui fare quello che vorremmo fosse fatto a noi, gratuitamente. La terza persona è lo Spirito Santo che copre ogni nostro bisogno prima ancora che ci sia data la conoscenza di cosa abbiamo bisogno.
Chiediamo, cerchiamo, bussiamo e, fatto tutto ciò, gustiamo la leggerezza del tempo dell’attesa, pieno già del dono di ciò che non abbiamo chiesto.
Mounira Abdelhamid Serra
Chiunque chiede, riceve.