Ciò che colpisce oggi è quante volte compare la parola “amore”. Tutto dipende dalla nostra capacità di amare. Camminare su questa terra rinunciando all’amore significa buttare via l’unica occasione che abbiamo di conoscere Dio.
A prima vista può sembrare facile, ma questo comandamento, nella sua semplicità, ci inchioda ad assumerci la responsabilità delle relazioni che abbiamo la grazia di costruire lungo il corso della vita.
Se rimaniamo nell’amore di Gesù possiamo davvero gioire, anche quando paure, ansie e delusioni sembrano far da padrone nella nostra esistenza. L’amore più grande è quello che abbandona il proprio interesse per abbracciare il rischio di donarsi, soprattutto laddove non è facile intravedere reciprocità o magari dove c’è da portare croci più pesanti di quelle che sono toccate a noi.
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È una logica che sembra lontana dal nostro essere creature spesso radicate nell’egoismo e in quell’istinto di sopravvivenza che tutto punta sulla comodità e sulla soddisfazione individuale.
Non abbiamo scelto di amare per primi ma siamo stati amati da Qualcuno che desidera per noi la libertà. Conoscere questo amore attraverso gli occhi e le braccia di chi c’è, c’è stato o ci sarà nel nostro cuore è fondamentale per uscire dagli schemi che spesso contraddistinguono la nostra quotidianità. L’unico modo per portare frutto è essere creativi nell’amore!
Fabrizio Barbieri
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato