Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 5 Maggio 2022

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Gesù comincia il suo discorso invitando i Giudei a non mormorare tra loro. Essi infatti stavano discutendo sull’impossibilità che il figlio di Giuseppe potesse davvero discendere dal cielo. Anche oggi si mormora, nella vita reale e nel mondo del web. È sempre più difficile incontrare persone che esprimano con parresia (il diritto-dovere di dire la verità) il loro pensiero.

Alla fredda razionalità dei Giudei Gesù risponde con un atto d’umiltà: non spetta a lui attirare le persone dentro una logica divina. Un compito così delicato e misterioso spetta al Padre. In cosa potrà mai consistere una chiamata del genere? Sarebbe presuntuoso descriverla dettagliatamente, ma di certo almeno una condizione è necessaria per avviare tutto il processo: un cuore aperto, magari anche spaccato da tante delusioni e sofferenze si rivela essere quello più predisposto. Il cuore di chi non crede più nelle logiche del mondo, nelle sue ricchezze e nei suoi cibi succulenti, il cuore di chi anela a qualcosa di diverso. Gesù, citando il profeta Geremia, ricorda che sono questi i cuori istruiti da Dio circa il nuovo percorso da intraprendere.

Forse non un percorso comodo, ma l’unico che conduce alla meta alla quale siamo destinati fin dal principio: la vita eterna. Durante questo viaggio avviene la trasformazione più radicale che l’essere umano possa sperimentare, ovvero uccidere dentro di sé il proprio uomo vecchio e la propria donna vecchia, per risorgere in Cristo. Anche il nutrimento diventa fondamentale: non basta più il cibo leggero della manna, occorre assaporare il pane della vita, quello che lo Spirito Santo è sempre pronto a offrirci in abbondanza.

Fabrizio Barbieri


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato