Oggi possiamo dedurre alcune caratteristiche delle abitazioni del tempo di Gesรน, quelle nelle quali abitรฒ anche lui stesso, per poterne trarre degli spunti di preghiera.
Tra pochi giorni sarร Natale: la โgrottaโ, che siamo abituati a contemplare nella scena del presepio, effettivamente non รจ proprio solo una grotta, era uno spazio che si apriva nelle falde della roccia, allโinterno del quale veniva tirata su una porta, con tutto il necessario per costruire unโabitazione approfittando di uno spazio in fondo giร a disposizione.
Io posso allora scavare un incavo nella roccia del mio cuore, perchรฉ possa accogliere la Parola e io possa abitare in una casa che non sarร mai scoperchiata. Il mio cuore รจ uno spazio abitabile dalla Parola di Dio, cโรจ giร posto per accoglierla: posso lavorarci intorno per costruire una casa, che รจ la mia vita, dove essa abiti e nella quale essa si compia.
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Ma, invece, la casa senza fondamenta? ร un disastro: a parte la possibilitร piรน tragica di un terremoto o di unโinondazione, non avete idea dellโumido che sale dalla terra. I muri si macchiano di muffa, con il cattivo odore che ne segue, le lenzuola dove dormite si bagnano di acqua vera e propria, cosรฌ che vi svegliate la mattina bagnati fradici, insomma, รจ un bel guaio. Ma lo Spirito, che รจ presente nella Parola, asciuga ogni macchia dei muri, rende abitabile anche una situazione difficile; non solo non permette che la casa crolli, ma ci sostiene anche.
Perchรฉ la Parola รจ appunto la nostra casa; noi abitiamo in essa non solo quando la contempliamo e meditiamo, ma anche quando la mettiamo in pratica. Cosรฌ Gesรน ci invia a โrimanereโ in Lui: appunto nellโascolto e nella custodia della Parola nella nostra vita.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato