Cosa il testo dice: la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Quella parola è l’oracolo del profeta Isaia, che diventa non più una parola morta, improbabile, ma si fa viva, vera, ed è il senso di quel che Giovanni fa e dice. La parola cade nella storia di un uomo, che ha un nome, e anche un padre, Zaccaria; si fa carne nella vita e nella storia di una famiglia, di un uomo. E in un luogo: nel deserto.
Entro nella scena: vedo le persone, ascolto quel che dicono o possono dire, ne osservo le espressioni e i gesti, contemplo il Battista: ragazzo fatto uomo, sfuggito alla quotidianità del mondo, entrato nella provvisorietà e nell’insicurezza del deserto, lì condotto da una Parola che lo ha sedotto, sostenuto ma anche isolato, protetto ma anche esposto.
Esco dalla preghiera chiedendo a Dio nostro Signore la grazia di non essere lento, ma pronto e generoso nel mettere a disposizione di lui me stesso e tutto quel che posso essere e diventare a lode e gloria del suo nome.
Ottavio De Bertolis SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato