Nella stanchezza, Signore, vengono a galla le piccolezze, le meschinerie, le fatiche, le insufficienze. Seduta con le mani in mano il peso di tanta assurda e radicale piccolezza mi fa sentire schiacciata, come se poi davvero potessi diventare più piccola di quanto io non mi senta in questo momento. Piccola e insufficiente, affaticata e inasprita dalla fatica, Signore, mi sento terra sterile.
Ma nel buio spesso della fatica intravedo una mano luminosa che mi sorregge, mi dà ristoro: non più terra sterile, sono terra lavorata pronta a fiorire, a portare frutto. Davvero «tutto tutto mi hai dato»: sento nuova linfa scorrere. Su di me passa la vita, aggiogata con dolcezza al peso leggero della tua misericordia, e la terra sterile torna a fiorire sotto il tuo passo.
Verena M.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato