Quante guerre conosciamo! Ci sono quelle terribili che sconvolgono paesi interi nel mondo e che vengono combattute con i cannoni. A volte sono raccontate, molto più spesso vengono dimenticate. Segreti e invisibili sono i conflitti “con i guanti bianchi”, intorno ai tavoli delle grandi multinazionali, per accumulare denaro e garantire il nostro stile di vita. Infine, come gramigna che infesta, conosciamo anche le battaglie e le ostilità che portiamo nel cuore, talora le subiamo, talvolta le alimentiamo.
Per tutti questi luoghi di rivalità Gesù promette il dono della pace, un dono dello Spirito, la capacità di vivere un certo stile nelle relazioni e di compiere scelte concrete nella vita quotidiana.
Non possiamo immaginare una realtà senza conflitti, sarebbe illusorio. La pace del Signore è la fortezza del cuore di chi sta nel conflitto senza alimentarlo.
Gesù lascia in dono la pace, e ci tiene a sottolineare che è la sua pace. Una pace diversa da quella del mondo, da quella che possiamo immaginare noi.
Nella cornice dell’ultima cena lo annuncia e come Signore della Vita Risorto lo compie. Lui vince la morte con l’amore e le sue prime parole apparendo ai discepoli saranno, “Pace a voi”.
Diego Mattei SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato