Siamo di fronte a giochi di parole che tessono relazioni.
I discepoli ascoltano Giovanni parlare di Gesù: basta la sua parola perché loro, pieni di fiducia, lo seguano. E seguire Giovanni pieni di fiducia li porta a seguire Gesù, credendo in lui sulla sola parola di Giovanni. Una sorta di proprietà transitiva veicolata dalle parole di Giovanni avvicina i discepoli a una strada di vita.
Gesù guarda i due nuovi seguaci e parla con nitida franchezza: non gli importa nemmeno sapere chi siano; gli importa che sappiano ascoltarsi, che ascoltando il proprio cuore siano in grado di riconoscerne i desideri e di mettersi in moto. Ancora un intreccio di parole tesse storie: le domande difficili di Gesù sono fatte di parole semplici che creano autentici legami di vita.
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Le sue parole, ascoltate, mettono in moto e invitano a parlare e ad ascoltare ancora; a usare parole nette e chiare, a chiamare le cose col proprio nome, a dare nomi di vita nuova a ognuno, a ogni cosa.
Verena M.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato