Chi è il protagonista della storia di oggi?
Qualcuno potrebbe dire che è la storia di un re, vanesio e superficiale, che si lancia in sciocche promesse e per “non perdere la faccia” accetta il più meschino e drammatico dei compromessi, barattando la vita di un uomo per l’onorabilità di un momento.
Altri potrebbero dire che è la storia di una donna, regina figlia di re, astuta e manipolatrice, che usa con abilità occasioni e persone, per pareggiare i conti e vendicare l’affronto di essere stata posta davanti alla verità delle sue relazioni poco trasparenti.
Altri ancora potrebbero sostenere che è la storia di una ragazza frivola e fatua, che accetta di farsi strumento di un capriccio cruento e tragico e non riesce a opporre un rifiuto, a quella che pure con tutta evidenza è una richiesta ingiusta.
Invece noi percepiamo bene che il vero protagonista è l’uomo in catene, Giovanni, che non compare, che subisce, che si ritrova in fondo alla catena di cause ed effetti messa in moto da altri, per essersi messo al servizio della verità e della giustizia. Comunque lo si guardi, questo episodio del Vangelo rivela l’abisso di cui è capace il cuore dell’uomo e la grandezza che lo illumina quando sceglie di aderire alla giustizia.
E tutto ciò avviene nella cornice di un pasto. Ci sono pasti che sono occasione di salvezza, di pace, di armonia e pasti che conducono alla morte, in cui l’alimento non è l’offerta di sé, ma la sopraffazione e la difesa a oltranza del proprio punto di vista.
Diego Mattei SJ
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato