In quante occasioni anche noi siamo stati accolti, confortati, aiutati. Gesti e parole gentili ci hanno illuminato nei momenti di sconforto, o dato speranza quando eravamo abbattuti. Mani premurose si sono prese cura di noi nei momenti di debolezza o malattia.
E qualcuno ha visto la nostra stanchezza e il nostro sfinimento, di fronte alle prove della vita, soprattutto in questo lungo momento storico contraddistinto dalle chiusure dei lockdown, delle quarantene e delle attese, di uno stile di vita che la pandemia ha rivoluzionato…
Tutto questo lo abbiamo ricevuto gratuitamente. Non possiamo trattenerlo, ma a nostra volta il Signore, che percorre incessantemente la terra e il tempo, chiede venga donato ad altri, per essere i suoi piedi, le sue mani, la sua parola, in una catena di gesti e sguardi premurosi che sostengono e accompagnano. E se per noi non sono “città e villaggi”, sono le famiglie, i luoghi di lavoro, le comunità o i gruppi ai quali apparteniamo, le persone che incontriamo. Lo dice Gesù ai suoi amici: “Ciò che avete ricevuto datelo”.
Diego Mattei SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato