Quanti volti dipinti da mani incerte, quante istantanee sfocate, quante immagini abbozzate… chi sei, Signore, nei miei occhi? Chi dico che tu sia? L’immagine che ho di te racconta più cose di me che di te. Raccontato da me, il tuo volto somiglia più a me che a te.
E allora un tratto alla volta provo a cancellare gli scarabocchi che coprono il tuo vero volto, che offuscano la tua verità. Tutte le sovrastrutture scompaiono, tutti i pregiudizi svaniscono, tutte le costruzioni crollano. Resta uno sguardo d’amore che mi riporta a me stessa.
Guardando il tuo volto, allora, vedo me stessa esattamente come mi hai voluta, desiderata e chiamata per nome, proprio io, esattamente così come sono qui, ora. Contemplarti diventa allora la strada più breve per tornare a me stessa, per ritrovarmi, per riscoprirmi creatura attesa, creatura inviata.
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Verena M.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato