È incredibile come questo falegname, a un certo punto della sua vita, abbia deciso di mettere in discussione tutto quello che conosceva, le norme che davano un’identità a lui e alla sua comunità, e di avere come unica priorità – semplicemente – il fare del bene.
A volte rischiamo di scordare la portata rivoluzionaria del suo messaggio, ma mettersi nei suoi panni per un attimo può farci apprezzare davvero la sua incredibile forza d’animo e l’amore infinito di cui doveva essere pieno; sarà questo che gli dava ogni volta la giusta percezione della situazione e dell’importanza relativa di alcune regole di fronte alla sofferenza e all’umanità.
È il figlio di Dio, ma è anche un uomo che ha dovuto prendere in totale libertà una delle tante strade possibili che la vita gli offriva. E ha scelto quella che gli ha messo tutto il suo gregge contro, ma che gli ha dato la chiave per entrare davvero in contatto con l’altro. Senza la mediazione di riti e credenze del tempo, con solo il bene dell’altro e l’obbedienza come unici punti di riferimento.
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Gloria Ruvolo
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato