È possibile ricominciare? Spesso pensiamo di essere dei casi disperati: forse qualcuno potrà gustare pienezza della vita, relazioni belle ed autentiche, forse…, ma non io!
Eppure il Vangelo continuamente ci dice altro: nella tua storia, come nella storia di Zaccheo, c’è un incontro che può diventa propulsore, sorgente, forza, stimolo per ogni relazione che vivi. A partire da dove ti trovi.
Oggi si scontrano un maestro che riempie le strade di gente e un piccolo uomo curioso, ladro come ammette lui stesso, impuro e capo degli impuri di Gerico, un esattore delle tasse, per di più ricco. Il che voleva dire: soldi, bustarelle, favori, furti, soprusi, scappatoie… Si direbbe un caso disperato. Eppure Zaccheo segue una sua curiosità, un desiderio di maggior vita forse; non si piange addosso, non si arrende. Cerca una strada, trova un albero e vi sale su. Corre invece di camminare, in avanti invece di tornare indietro, sale sull’albero invece di rimanere al suo posto.
Fuori dalle abitudini, ascoltando un desiderio, cambiando orizzonti, rischiando di essere giudicato da tutti. Ma proprio quando si sente in balia della folla che potrebbe scorgerlo sull’albero, si sente guardato, riconosciuto, in poche parole amato. Ha bisogno solo di questo, lui, come noi, di uno sguardo accogliente, amante, gratuito, autentico.
Non lo merita, lo riceve, perché l’amore non c’entra nulla con la logica del merito: viene visto, chiamato per nome, invitato a condividere nella sua casa. Tutto diversamente da prima: visto non per essere giudicato, chiamato non per essere accusato, in casa non per essere ispezionato. Tutto per la gioia piena ed autentica di stare insieme. Tutto inizia, e continua per sempre, con un “sei amato”. Tutto diventa un “puoi amare” anche tu, qui e da qui, in avanti.
Loris Piorar SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Letture della
XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono.
Dal libro della Sapienza
Sap 11,22 – 12,2
Signore, tutto il mondo, infatti, davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 144 (145)
R. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre. R.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. R.
Seconda Lettura
Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
2 Ts 1,11 – 2,2
Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.
Parola di Dio
Vangelo
Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,1-10
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Parola del Signore