Chissà quante parole ti ho lanciato con la certezza sempre di essere ascoltata; con la pretesa spesso che in quel mare tu avresti saputo scegliere le gocce importanti e solo di quelle tener conto; con il dubbio qualche volta che tu non avresti avuto tempo di accoglierle.
Chissà quante parole ti arrivano ogni giorno, voci su voci: colori, sentimenti, suoni, desideri… Quante volte mi sembra che la mia sia soltanto una voce tra tante, una nuvola spinta dal vento lontana da me ma anche da te.
Ma tra le tante, ritrovo le sole parole necessarie, la nube densa di parole e pensieri che ti offro si condensa e finalmente sulle mie labbra sei tu stesso a deporre le parole giuste. Mi ricordi chi sono – tua figlia – e questo mi ricorda chi sei: mio padre. Da qui parte ogni storia, ogni richiesta, ogni desiderio:
“Padre mio, dal cielo mi guardi e ti fai vicino, ricordami il tuo nome in modo che io possa ricordare il mio. Fa’ che io sappia portarti in ogni luogo e tempo della mia vita compiendo i tuoi desideri per me. Dammi la forza di accettare i miei limiti riponendoli nelle tue mani giorno dopo giorno; rendimi saggia e forte, perché io sappia accogliere anche i limiti di chi incontro e sappia trasformare ferite e mancanze in fonti di vita. Non farmi mai sentire sola, perché io cammini sempre accanto a te”.
Verena M.
Voi dunque pregate così.