Come inizio per un nuovo anno non potevamo che sperare di meglio: ascoltare e accogliere l’inizio del Vangelo di Giovanni. Questo inizio è come un’ouverture, l’apertura di una sinfonia meravigliosa che è questo Vangelo, in cui continuamente si riconosce e si canta l’Amore. È la nuova creazione. Basta questo. Giovanni di cuore ci vuole lasciare questo messaggio.
Più viene cantato più riscalda il nostro cuore, più riscalda il nostro cuore più porterà luce nella vita degli altri.
In questo inizio s’incontrano l’altezza e la profondità, stanno insieme la larghezza e la lunghezza: visioni alte e profonde, lungo il tempo e nello spazio, in un abbraccio, in cui ogni tensione ritrova un’armonia, come in una sinfonia.
Il massimo (Dio) si rivela nel minimo (l’uomo), il minimo rivela il massimo possibile.
I nostri desideri, le nostre speranze, il massimo possibile oggi trovano spazio nella realtà, nel limite, nella fragilità. È questo il luogo più adatto per i nostri sogni… perché non rimangano semplicemente sogni ma diventino passi concreti. Il passo è il possibile di fronte al tutto.
È proprio nel particolare, nel dettaglio che si può liberare la forza, l’energia, lo spirito dell’Amore. Questo è talmente divino che può diventare propriamente umano. E lo sappiamo: in Gesù l’abbiamo visto realizzarsi, diventare parola e gesti quotidiani. E Giovanni lo dice subito in questo inizio. È Gesù che ha rivelato tutto l’Amore. E nella storia, negli incontri, nelle parole e nei silenzi, nei gesti che si mostra tutto ciò che si può dire dell’Amore.
Allora anche tu, anche noi possiamo accogliere il tempo che viviamo come la possibilità di poterci coinvolgere con gli altri, per gli altri. Un semplice sorriso (magari anche online) può essere quel particolare, quel minimo che diventa oggi il massimo, quello possibile. Un sorriso, un messaggio, un ricordo ì… ciò di cui ancora oggi abbiamo bisogno. Sei quel Giovanni, capace di distanziarsi dalle logiche del tempo per annunciare nello stesso momento parole nuove, orizzonti ampi, fiducia e speranza.
Loris Piorar SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato