Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 3 Febbraio 2023

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Da un punto di vista narrativo, i personaggi di questa storia del Vangelo sono abbozzati, quasi statici. Eppure, magari con un poโ€™ di meditazione contemplativa, si puรฒ ricostruire qualche dettaglio in piรน.

Innanzitutto, Giovanni. Giovanni che ha deciso di essere voce nel deserto, di gridare ciรฒ che รจ giusto anche a costo della vita. Non deve essere stato facile, da essere umano, vincere la paura della morte e decidere di ascoltare solo la voce che gli diceva di andare avanti, di non temere le conseguenze perchรฉ la ricompensa sarebbe stata grande.

Poi Erodiade e sua figlia. Una figlia che danza, agisce, ma non desidera nulla se non quello che le dice la madre, la voce della sua coscienza รจ assente, delegata a una madre che odia, che teme per la sua posizione e segue la voce della paura, che vuole eliminare tutti gli ostacoli davanti a sรฉ per stare al sicuro, per mantenere il controllo e il suo potere.

E infine, il dramma di Erode: รจ perplesso, teme Giovanni e ne รจ affascinato, il suo cuore si dibatte tra la paura di qualcosa che potrebbe ribaltare la sua vita e la gioia di ascoltare una voce diversa, piรน autentica. E, ancora, la voglia di fare un dono generoso e la paura di sfigurare di fronte ai commensali. Tra queste voci interiori che lo sballottano, quella che gli dice di ascoltare Giovanni รจ quella che lo fa stare bene, e quando la tradisce quindi diventa triste.

Ecco che anche noi allora possiamo esaminare le voci che ci dividono, immaginare dove ci porterebbe seguire quella che alimenta la paura e dove quella che parla di gioia.

Gloria Ruvolo

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato