Cammino lungo la via e discuto sui grandi sistemi. Tutto quello di cui avevo paura si è avverato, l’ipotesi più dolorosa è stata confermata. Le mie preghiere non sono state esaudite e questo prova che il mondo è governato dal caos. Qualcuno ancora dà qualche segnale di speranza, che forse non tutto è perduto, ma sembrano farneticazioni di pazzi, troppo belle per essere vere.
Si avvicina durante la discussione uno sconosciuto. Con curiosità chiede di cosa parliamo, gli diciamo le nostre ipotesi… il mondo è ordine, caos? Hanno trafugato un corpo politicamente importante o è successo qualcosa che non era mai successo prima al mondo, e quindi improbabilissima? La cosa terribile che è successa significa che avevo sbagliato a fidarmi della forza dell’amore? Siamo stati ingenui a seguire tutto questo?
Lo straniero ci spiega che la croce è fondamentale per capire e testare proprio le ragioni della sequela. Hai seguito per vincere? Per vedere che avevi ragione? Cosa stai facendo con questo amore mozzato che non sai a chi rivolgere? Cosa ti spingeva veramente, prima della catastrofe?
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Ma poi, una cena, una benedizione, un momento con un amico, un sorriso, una minuscola buona notizia. Il sole che sorge e riscalda, il mondo che continua dopo la catastrofe. Una conversazione che ti dà speranza, la sensazione di non essere soli ad affrontare il mondo. Forse qualcuno o qualcosa di buono rimane, forse davvero l’impossibile è accaduto. Siamo insieme, abbiamo tanti amici. Lui ci ha insegnato ad amare il mangiare insieme, il prendersi cura l’uno dell’altro… e in effetti, ora che lo guardiamo bene…
Gloria Ruvolo
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato