Gesù entra per la terza volta in tre giorni consecutivi a Gerusalemme e cammina per l’ultima volta nel tempio. Di lì a poco festeggerà la Pasqua con i suoi discepoli donandosi totalmente e finalmente lo conosceranno!
I sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani rappresentano non solo il potere politico e religioso ma anche quello culturale ed economico che si contrappone in maniera forte allo stile del messia che da poco è entrato in città a cavallo di un asinello.
Alla domanda dei potenti riguardante l’origine dell’autorevolezza con cui insegna Gesù, Gesù stesso è pronto a rispondere, a patto che ognuno di noi sia disponibile a rispondere alla domanda su Giovanni.
Il battista che predicò la conversione per il perdono dei peccati battezzò tutti coloro che si convertivano, riconoscendo il loro peccato. E noi? Siamo disposti a convertirci per aprirci alla sua misericordia e nascere come figli amati nel perdono?
Non avendo risposta alla sua domanda, anche Gesù non risponde. Tace. Il mistero del silenzio di Dio si schiuderà nei giorni della sua passione dove il dono di sé sarà più grande di ogni nostra cecità.
Maria Buiatti Luca Baccolini
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato