Un ricco senza nome, vestito con abiti pregiati, indifferente a ciò che accade attorno a lui, lascia ciò che lo disturba e lo inquieta fuori dalla sua porta.
Un uomo poverissimo, si chiama Lazzaro, nessuno si accorge di lui eccetto i cani. Lazzaro è l’unico ad avere un nome, un nome che significa “Dio ha soccorso”. In questo nome porta tutte le domande e le inquietudini che la sua condizione suscita in noi.
Come può Dio aver soccorso ed essere accanto proprio a questo poveretto, reietto dal mondo?
Questo nome è anche una promessa che non riguarda tanto o solo la vita dopo la morte ma ci richiama a cercare il volto di Dio anche in quelli più sfigurati o nei luoghi in cui proprio non penseremmo di trovarlo.
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Gesù compie questa promessa, è quella sorpresa che paradossalmente contraddice anche le parole attribuite ad Abramo in questo racconto. Lui ha colmato quell’abisso che separa i tormentati dai beati, Lui è tornato dal regno dei morti per annunciare la gioia di un Dio vicino.
Lui è quel Lazzaro a cui spesso chiudiamo la porta ma che non aspetta altro di poter esclamare con noi: “Dio ha soccorso”.
Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato