Il protagonista della parabola prima di tutto “chiama” e “consegna i suoi beni” ai suoi servi. Ogni giorno, chiamandoci alla vita, il Signore ci consegna tutto ciò che di buono e bello è e ha in sé, a ciascuno in modo particolare, secondo le proprie possibilità.
Ecco allora che a noi è data l’opportunità di scegliere cosa farne: tenere stretto ciò che abbiamo ricevuto per paura che possa andare perduto oppure donare a nostra volta senza riserve e quindi moltiplicare e moltiplicare. Come accade per il respiro che solo se lasciato andare ci dona continuamente vita, così avviene per l’amore: trattenerlo porta alla morte, donarlo genera vita nuova.
Il terreno principale su cui si gioca questa partita apparentemente semplice, ma talvolta segnata da momenti di grande lotta interiore, sono soprattutto le piccole cose che accadono quotidianamente. La cartina al tornasole, come spesso accade, è la gioia: il Signore, infatti, ricompensa la fedeltà e la bontà dei suoi figli condividendo la sua stessa gioia.
Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato