Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 27 Marzo 2022

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Oggi ci viene presentata la storia bellissima di due fratelli che sembrano molto lontani fra loro. Vivono vite molto diverse, quasi contrapposte, eppure sono uniti dal legame paterno.

È proprio questa la fraternità: essere uniti da una radice comune profonda, eppure essere completamente diversi. Eppure come tutti i fratelli, i due sono più simili di quello che possono sembrare. Come dicevamo, i due sono legati dal rapporto con il padre, anche se sarebbe più corretto dire che hanno la stessa immagine del padre. A leggere il testo si capisce che quando pensano a loro padre vedono un padrone severo nei confronti del quale esiste solo l’obbedienza, l’adeguamento a regole che decide lui, un modo di fare limitante e che premia solo chi se lo merita. I modi di rapportarsi che i due fratelli hanno con lui sono diversi, certo, ma solo nel modo di reagire di fronte a questo padre.

Il fratello minore è un ribelle: di fronte all’immagine che si è fatto del padre padrone sceglie di andarsene. Non è un andare a caso, l’obiettivo è quello di trovare l’amore che non sente di ricevere dal padre. Il desiderio è buono, ma cerca amore dove però non c’è e rimane solo. È costretto a tornare sconfitto nella sua ricerca, e di fronte ad un padre padrone si può tornare solo da servi.

Il fratello maggiore ha scelto l’obbedienza, l’adeguamento, ha scelto di far contento il padre obbedendo e lavorando, ma nella testa di questo fratello maggiore questo padre non è mai contento, mai soddisfatto. In tutto quello che fa sente che qualcosa manca, o non va bene. Non c’è ricompensa né amore neppure per lui. La sua è la vita di qualcuno che si sente sempre in debito, un debito che non può essere saldato.

Entrambi si rendono conto che l’immagine del padre che hanno in testa non sarà mai soddisfatta e davanti a lui saranno sempre perdenti.

A modo suo ciascun fratello deve confrontare questo padre, ed è proprio lì che iniziano ad accorgersi che forse l’immagine che hanno di lui non è proprio quella che hanno in testa. Il padre si rivela Padre amante, e tutte le false immagini che hanno (e abbiamo) di lui crollano per lasciare spazio ad un abbraccio accogliente.

Questa può essere la nostra preghiera: quella di poter incontrare il Padre Vero.

Leonardo Vezzani SJ


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato