Il Signore non smette di parlarci in parabole, e la bellezza delle parabole è nella possibilità di parlarci in ogni momento per ciò che possiamo intendere, esattamente come avveniva ai discepoli. E proprio come avveniva per loro, in privato, quando avremo colto la possibilità di passare del tempo con lui, Cristo ci spiega ogni cosa.
In queste due parabole abbiamo due semi e due terreni che di volta in volta sono simboli di realtà diverse. Nella prima parabola vediamo come la vita in Cristo produca frutto da quello “stare” in Cristo. Immersi in lui nel battesimo, come il seme nel terreno, rimanere nel corpo della sua Chiesa, è il terreno che permette al seme di crescere e di portare il frutto che verrà colto una volta maturo.
Allo stesso modo, nella seconda parabola, la sua Parola, come seme custodito nel terreno del nostro cuore, cresce in noi, rinforza il terreno con le sue radici e può coprirci con la sua ombra.
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Il regno di Dio è dunque questa inabitazione in Cristo per cui Lui è in noi e noi in Lui, e con Lui, nella Trinità
Maria Buiatti Luca Baccolini
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato