Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 26 Febbario 2021

Questo è il passo del discorso della montagna, quando Gesù, ripetendo più volte «avete inteso che fu detto, ma io vi dico», dichiara di non essere venuto per demolire la legge dei profeti, ma per darne compimento. Il «ma» usato, infatti, non contraddice quanto è stato detto, ma lo chiarisce e lo completa.

Egli dice di superare la giustizia dei farisei, cioè la giustizia rigidamente legata alla legge, intrisa di un’ipocrisia formale che rispetta la norma ma non rispetta l’altro. Gesù ripropone la legge come Legge di Dio, patto di alleanza con gli uomini: il suo compimento non è attraverso il dominio degli altri, ma attraverso il servizio agli altri.

Prosegue con il comandamento di non uccidere, dal quale mette in guardia, e dice qualcosa di più profondo: esistono molti modi per uccidere l’altro. L’ira, il disprezzo, la rottura della fraternità: tutte sono alla base dell’annientamento dell’altro nella sua dignità di figlio di Dio. Ma l’altro allora chi è? Non è il nemico? Non è l’inferno? Il compimento della legge è qui: guarire il nostro cuore perché l’altro sia fratello, perché abbia verso l’altro gli stessi sentimenti che ha Dio… tutt’altro che un insieme di norme sottili e di disquisizioni.
Gesù ci ricorda che l’amore per Dio non può prescindere dall’amore per i fratelli. Stare nella grazia è vivere da figli amati e vivere questa verità nei rapporti con gli altri.

Pietre Vive (Roma)


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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