Quella stessa voce che aveva detto beati i diseredati, i vinti, gli afflitti, oggi dice ยซguaiยป ai capi del popolo, a quelli che sono stimati nella societร e che si fregiano di importanti ruoli di rappresentanza. Sembra gridare in senso contrario a tutto ciรฒ che sembra piรน ovvio a coloro che lo ascoltano.
Gesรน vuole difendere i semplici e gli ingenui dallสผipocrisia e dal vuoto legalismo delle guide religiose, e non ha paura di alzare la voce, fare minacce, farsi nemici. Forse spera anche che la durezza delle sue parole possa far breccia nei cuori degli scribi e dei farisei, inariditi dal bisogno di mostrarsi sempre giusti e perfetti.
Noi non abbiamo questo coraggio: difficilmente ci alziamo a prendere le difese dei semplici e degli esclusi, difficilmente quando vediamo un problema parliamo con franchezza, difficilmente riusciamo a non omologarci al nostro ambiente. Spesso rimaniamo bloccati tra la paura di ferire lสผaltro e il terrore di dispiacergli, di mostrarci spiacevoli, cosรฌ che preferiamo tenerci dentro le critiche e limitarci alle cortesie, girare attorno ai problemi piuttosto che affrontarli di petto, adeguarci a un contesto piuttosto che provare a cambiarlo.
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Gesรน invece ama abbastanza il suo popolo da farsi carico della posizione piรน scomoda, quella dellโoutsider, e badare poco alla sua reputazione. Desidera innescare processi, e non solo vivere in maniera comoda e serena la sua vita e le sue relazioni. Non รจ schiavo del bisogno di essere ben visto nel suo contesto sociale, perchรฉ รจ profondamente radicato nello sguardo e nella veritร del Padre. Chiedo anchโio di ricevere quellโamore che permette di dire di no e di rischiare le proprie sicurezze.
Samuele Adorno
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato