Un andirivieni tra le sponde del lago, un mettere in comunicazione parti pagane e credenti, amanti e odianti, paurose e coraggiose. Ecco che oggi il Signore si mostra capace di colmare quelle distanze del nostro cuore, nelle nostre relazioni, nel nostro modo di credere, sperare e amare, che sembrerebbero irrimediabilmente separate dal mare che divide il nostro dire dal fare!
Ma questo miracolo ha bisogno della tua freschezza, di quel giovane che porti in petto e che non ha paura di sprecare gli unici cinque pani e due pesci! Lascia che quel ragazzo che vive in te metta nelle mani di Gesù le sue speranze e sostanze, perché la condivisione possa avere inizio.
Questo è il grande miracolo: che possiamo uscire dal nostro egoismo e dalla paura che la “vita” non ci basti. Che possiamo in un eccesso di fiducia nel Signore aprire la felice danza del dono gratuito di sé stessi e di ciò che si possiede. L’effetto è strabiliante, dodici (come le tribù di Israele e come i mesi dell’anno, segno di pienezza e compimento) ceste vengono raccolte perché l’amore non può andare sprecato! Quell’eccesso servirà ad accendere nuove condivisioni e nuovi miracoli della generosità che ci rende tutti fratelli e figli, sorelle e figlie del medesimo Padre.
Narciso Sunda SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato