Oggi sembra ci venga chiesto, in prima battuta, di contemplare Gesù e il suo stile, invitandoci ad accogliere la sua Vitalità in noi. Ma come afferma meravigliosamente P. Beauchamp, ogni persona, autenticamente umana, è chiamata ad essere «pastore della propria animalità»! Tra le valli e montagne del nostro cuore abita ciò che è capace di condurre e far crescere la bellezza, e chi di essa sa fare mercato.
Il mercenario fa il pastore, mentre il Signore Gesù lo è. Chi ama, chi dona tutto sé stesso, chi è immerso nella bellezza può pensare di conoscersi, di conoscere, di condurre, di offrire la propria vita per poi riprenderla indietro. Solo allora il gregge di pulsioni e sensazioni che pascolano in noi si lascerà condurre dolcemente. Candore e armonia affioreranno nei nostri sguardi e nelle nostre carezze. Solo allora baciare sarà consegnare a una vita maggiore. Ma i lupi, che rapiscono i sensi, che distorcono i pensieri, che mercificano gli sguardi non si terranno lontani. Come smascherarli?
Si lasceranno riconoscere dal retrogusto di dispersione e smarrimento che rilasciano al palato. Sarà quello il momento di ascoltare con rinnovato amore la Parola, per distinguere la Voce che riscatta i sensi, che raduna le energie, che guida a una inedita forma di unità le nostre vite e le nostre comunità!
Narciso Sunda SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato