All’epoca di Gesù nell’ebraismo vi erano seicentotredici precetti da osservare. Il pio israelita poteva ritenersi fedele a Dio nella misura in cui riusciva a metterli tutti in pratica. Per questo, un dottore della Legge, per mettere alla prova Gesù, gli pone una domanda difficile: quale è il comandamento più importante di tutti?
Gesù focalizza subito la sua attenzione nel rapporto con Dio. Chi desidera vivere una relazione con Lui è chiamato ad amarlo con tutto se stesso, con ogni parte del suo essere – il cuore che è la sede dei sentimenti, l’anima che è la parte spirituale e la mente che è quella razionale dove i pensieri hanno origine.
Solo se si ama Dio in questo modo ci si può aprire all’amore per il prossimo. La misura dell’amore per l’altro che Gesù insegna è alta: amarlo come se stessi.
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Ciascuno di noi può avere il desiderio di mettersi a servizio degli altri e sperimentare la fatica di fare questo. Può capitare di non sapere come stare di fianco a una persona che soffre, di non sapere che parole rivolgere a chi vediamo in difficoltà… Il Signore ci mostra che anzitutto per fare questo è necessario amare prima Dio e poi noi stessi. A volte possiamo essere tanto presi dagli altri da dimenticarci di noi. Oggi vogliamo chiedere al Signore la grazia che ci insegni a guardarci in profondità, affinché sia Lui a mostrarci il modo in cui possiamo amare Dio, imparare ad amare noi stessi per poi, infine, donarci al prossimo.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato