Quanti di noi potrebbero affermare in tutta sincerità di non voler apparire belli e gradevoli davanti agli altri? Nel Vangelo odierno c’è una correlazione interessante fra l’apparire belli e l’esercitare la giustizia/fedeltà. Ma Gesù stana quel modo malato di “aderire” a sé stessi, che finisce per mettere al margine Dio, gli altri e il creato. Come gli scribi e i farisei criticati dal Signore, anche noi talvolta siamo vittima di quell’immagine di figlio/figlia perfetto/a, padre/madre senza fessure e incertezze, religiosi e religiose “santissimamente” disincarnati! Schiacciati dal peso di abiti insopportabili si finisce per diventare hypo-kritḗs, ci si copre il volto con delle maschere. Mettendo in scena personaggi che prendendo il centro del palcoscenico, finiscono per relegarci nel loggione della vita!
Oggi siamo invitati dal Signore a deporre la maschera, ad arrenderci al dono che siamo per noi stessi e per il mondo. Ma per farlo bisogna avere il coraggio di lasciar andare ciò che crediamo di essere. Perché, come afferma lo scrittore polacco Stanislaw Jerzy Lec, «a volte è solo uscendo di scena che si può capire quale ruolo si è svolto»! In questa giornata chiediamo al Signore che ci regali di condividere qualcosa del suo modo di guardarci e vederci!
Narciso Sunda SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato