I verbi, le azioni, del cambiamento, della conversione dal buio alla luce sono tutte qui.
Gesù partiva da Gèrico: Gesù è sempre in cammino, è sempre in movimento, verso di noi, pronto a farsi intercettare negli angoli e nei momenti più disparati della nostra quotidianità.
Bartimèo, che qui ha un nome e una storia, il figlio di Timèo, invece sedeva: quante volte ci sentiamo fermi, passivi? Quante volte ci sediamo in attesa di, in attesa che qualcuno o qualcosa cambi per noi, al posto nostro?
Sentendo: Bartimeo, non vede, ma ascolta. Anche, soprattutto i nostri limiti, le nostre mancanze, sono risorse preziose. Così Bartimeo ha imparato a prestare attenzione a ciò che accade intorno a lui, sa cogliere, sa discernere, le voci che, sicuramente confuse, arrivano alle sue orecchie. Cominciò a gridare: pur cieco, pur seduto, Bartimeo trova il modo di destarsi, di muovere la realtà intorno a sé.
Gesù si fermò e chiamò: su questo possiamo fare affidamento sempre. Gesù si ferma. Davanti ai nostri moti, Gesù sosta e ci accoglie.
Gettato il suo mantello, balzò in piedi: nessuna copertura, nessuna difesa. A chi ci accoglie, abbandoniamoci, senza riserve.
E poi l’incontro, il dialogo: è questo che ci salva, questo che ci fa aprire gli occhi. è questa la fede.
Vide di nuovo, e lo seguiva.
Francesca Carraro
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato