Perché? Quale colpa hanno (perchè c’è sempre una colpa da espiare, un motivo)? Perché Dio l’ha permesso? Questo si chiede la folla, questo ci chiediamo tante volte noi. Per una malattia, una tragedia, un’ingiustizia. Perchè? Che cosa abbiamo fatto?
La risposta, ancora una volta, è disarmante: non c’è nessuna colpa, nessuna punizione divina. Il male c’è, esiste, le tragedie accadono. Quello che fa la differenza, ancora una volta, non è un Dio onnipotente, capriccioso, vendicativo, punitivo. Siamo noi: siamo noi che decidiamo come stare al mondo. Possiamo scegliere di lasciarci vincere da ciò che accade e così morire, un pezzetto alla volta.
O possiamo scegliere di convertirci alla Vita, in ogni momento.
La buona notizia è che siamo liberi di scegliere sempre. Oggi e domani e poi un altro giorno ancora. Vincere la morte per noi significa questo, darci una possibilità sempre nuova di scegliere la vita. Non più la logica del “meriti, vali qualcosa nella misura in cui dai frutto”, ma la logica del “mi prendo cura di te, senza che tu lo debba meritare”. Questa è misericordia. Ed è per noi. E, incredibilmente e follemente, è gratuita e incondizionata.
Francesca Carraro
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato