Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 24 Maggio 2021

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Ai piedi della croce, simbolo di morte, fiorisce una nuova vita. Il vecchio e il nuovo, Gesù che muore è l’anello di congiunzione fra ci che è stato e ciò che sarà.
Chi è rimasto, è rimasto fino alla fine ed rimasto in piedi – ci dice il verbo utilizzato dall’evangelista – davanti alla croce: tre donne e il discepolo amato.

Parte da lì la nuova Comunità: da una madre, da una donna, e dal discepolo amato. Il discepolo non ha un nome, è riconosciuto per relazione e la relazione è data dall’amore di Cristo in lui, “il discepolo che egli amava”. Forse siamo noi quel discepolo?

Gesù, sulla croce è figlio ed è padre e in questa veste da una parte fa dono alla madre di un figlio, e dall’altra promette al discepolo amato che non rimarrà orfano, qui sulla terra, perché gli (ci) fa dono di una Madre e lo (ci) invita a prenderci cura di lei.

Gesù ci insegna che basta essere in due per fare famiglia, per fare comunità, fare Chiesa.

Francesca Carraro


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato