Dopo l’arresto di Giovanni, di colui che lo ha preceduto, Gesù deve decidere dove dirigere i suoi passi. Allora sceglie di tornare in Galilea, la regione dove è cresciuto. Per Gesù è giunto il momento di mostrarsi per ciò che è, mettendo la sua vita nelle mani dell’umanità.
Marco, l’evangelista, ci racconta questo momento così: Gesù è solo, ma in un attimo non lo è più. Con lui ci sono ora quattro pescatori, Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni, quattro qualunque.
Caratteristiche particolari: nessuna. Non ci è richiesto niente di speciale per metterci a camminare dietro Gesù. Non siamo chiamati («Venite!») perché siamo belli o bravi o simpatici. Siamo tutti chiamati, che ci crediamo o no. A quelli che sanno ascoltare spetta solo di decidere se rispondere o no.
E nella risposta dei primi quattro non c’è esitazione. Nessun dubbio. Subito lasciano le reti, lasciano tutto quello che li rende “sicuri”: il loro lavoro, la loro casa, la loro famiglia.
Non si stratta di ipnosi o magia, quanto piuttosto di amore a prima vista, anzi a primo sguardo. Una scintilla, una promessa di gioia piena: farci pescatori di uomini, che non significa salvare le anime perdute, quanto, piuttosto, imparare a vedere l’umanità anche lì, dove sembra annegare.
Facile? Visto come va a finire, non direi.
Ne vale la pena? Questo lo sapete solo voi.
Francesca Carraro
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato