Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 24 Febbraio 2023

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In quel bicchiere di acqua e in quel tozzo di pane che il digiunante si concede come sostentamento per uno o più giorni, vi è la volontà e la necessità di eliminare ciò che non è necessario. In un mondo che ci spinge all’accumulo continuo, il digiuno diviene l’unica pratica per apprezzare quel tozzo di pane nella sua essenza.

Ma la stessa cosa vale per tante altre cose. Perché durante le ferie il nostro corpo si rilassa totalmente? Perché vive istanti di vita più piena e più consapevole. Mi viene in mente lo zaino di un viandante pellegrino quando nel suo primo viaggio per strada porta tantissima roba inutile pensando che possa servire, per poi ritrovarsi alla fine della prima tappa, incapace di continuare con tutto quel peso e decide di alleggerire il suo zaino. Comincia da un pantalone, per poi arrivare ad avere solo ciò che realmente gli serve per proseguire il suo percorso.

Quanti pensieri su noi stessi che immagazziniamo nel tempo, sbagliati, che ci portiamo come etichette e vanno a caricare il nostro zaino emotivo fino a esplodere in rabbia o apatia verso la realtà che viviamo e le persone a noi più vicine?

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Il Signore in questo tempo ci invita a digiunare, a entrare nelle nostre profondità, a perdonare lati del nostro carattere che non comprendiamo, ad abbracciare ferite non ancora risolte, a non soffermarci troppo su quello che abbiamo lasciato, ad abbracciare il nostro zaino, più leggero, e continuare il nostro cammino.

Ester Antonia Cozzolino

Rete Loyola (Bologna)

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato