Quanto è importante prestare attenzione agli altri e ai piccoli gesti? Quanto importante è porgere un bicchiere d’acqua a una persona che ha sete ma non riesce a chiederlo?
Viviamo in una società disattenta, che preferisce piegarsi su se stessa invece di aprirsi agli altri.
Spesso preferiamo rimanere ancorati alle nostre cieche convinzioni, senza comprendere che facendo in questo modo rischiamo di rimanere sempre al punto di partenza.
Il Signore ci chiede di tagliare tutto ciò che ostacola il nostro passo con quello dell’altro. Ci spinge all’incontro con la vulnerabilità di chi è prossimo o lontano, vicino nel tempo o distante nello spazio. Perché quel processo di interdipendenza che ci unisce con gli altri, l’ambiente e ogni essere vivente sulla terra è il motore che alimenta il rapporto con noi stessi.
Più siamo aperti all’incontro, più siamo vicini all’armonia con l’universo.
Non chiudiamoci come un riccio, o peggio mettendo la testa sotto la sabbia come uno struzzo. Rialziamo gli occhi verso il cielo, di fronte al sole, per avere un cuore grande, puro e sincero.
È ora di spezzare le catene dell’indifferenza.
Ester Cozzolino
Rete Loyola (Bologna)
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato