Possiamo sbatterci contro ogni giorno, più volte, all’amore e… non vederlo, non riconoscerlo. Eppure il Segno c’è, ed è la presenza di Gesù in mezzo a noi, allora come ora. Ma siamo troppo impauriti, troppo preoccupati (e l’esame, e lo studio, e il lavoro, e la pandemia e la bolletta) a volte forse troppo annoiati per vederlo.
Come in una qualsiasi relazione, anche nella fede, c’è un momento in cui ci è chiesto di fidarci. Non è un salto nel vuoto, ma nelle mani dell’Altro. Eppure, quante volte prima di saltare chiediamo conferme “Mi ami? E quanto mi ami?”, chiediamo segni: è un continuo mettere alla prova. E quanta frustrazione questo crea nell’Altro che non è mai abbastanza.
Abbiamo costantemente bisogno di certezze, chiediamo all’altro di colmare quello spazio fra noi e lui, di fare lui ciò che dovremmo fare, invece, insieme. Perché ciascuna relazione, compresa quella di fede, è avanzare un passo alla volta, perdendo l’equilibrio per un attimo, fidandoci di chi ci sta di fronte. Possiamo anche scegliere di non rischiare, mai. E stare fermi e così morire, un pezzo alla volta.
Ti fidi?
Francesca Carraro
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato