Viene facile, oggi, immedesimarsi nella folla rimproverata da Gesù. Anche se, più che richiamarci, Gesù ci rivela una cosa: siamo molto più semplici di quanto pensiamo. L’essenzialità è la nostra caratteristica prima.
Come lo fa? Semplice, ancora una volta.
Gesù fa riferimento a qualcosa con cui i contadini, i pescatori, commercianti, avevano a che fare ogni giorno: il clima, dal quale dipendevano le loro opere quotidiane.
È inutile, allora, cercare di complicare le cose.
Abbiamo, volendo, tutti gli strumenti per capire cosa sia essenziale nella nostra vita oggi e cosa, invece, ci appesantisce lungo la strada. Preferiamo procedere lungo la strada con il Nemico invece che “negoziare un accordo” e procedere avanti liberi da ogni debito. La polemica con l’avversario sembra darci più soddisfazione, una ragione d’esistere, anche a costo di perire, di perdere un’occasione di relazione.
Eppure sembra costarci, vederci semplici come la pioggia che scroscia da una nuvola gonfia d’acqua o l’incedere dello scirocco.
Oggi, forse, possiamo provare a essere “meteorologi” del nostro spirito e del nostro tempo e riconoscere nella nostra vita i segni della presenza costante e amica del Signore.
Matteo Palma
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato